È strano come la tecnologia più innovativa non venga poi utilizzata per quello per cui è stata concepita

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A settembre è morto uno dei grandi pionieri dell'informatica, Sir Clive Sinclair. Nonostante gli irriguardosi necrologi comparsi su molti giornali parlando delle sue imprese meno riuscite, per molti britannici della mia età egli fece qualcosa di eroico, cambiando le nostre vite e facendoci capire che l'informatica era un qualcosa alla portata di tutti. I piccoli computer “personali” progettati da Clive Sinclair portarono negli anni ‘80 il mondo digitale fuori dal dominio delle banche e delle università e lo misero a disposizione di masse di cittadini e di giovani curiosi. È difficile non ammettere l’enorme impatto che questo ha avuto sulla vita e sulla carriera di molti della mia generazione.

Ma Sir Clive era profondamente deluso dal fatto che le sue innovazioni radicali nell'informatica a basso costo finissero per essere utilizzate principalmente come macchine da gioco piuttosto che come “strumento per la mente”, un “trampolino” per sviluppare nuove applicazioni e nuove soluzioni: chi ha un QI come il suo, allora è probabile che rimanga spesso deluso dalle reazioni di tutti gli altri!

Un paio di settimane prima, avevamo celebrato il 30° anniversario di Linux. Questo sistema operativo era stato presentato con molta modestia da Linus Torvalds il quale ebbe anche a dire che probabilmente lui stesso “non avrebbe mai supportato qualcosa di diverso dall'IBM PC/AT".

E quando il telefono cellulare è apparso per la prima volta, nessuno aveva previsto il suo utilizzo diverso da quello delle telefonate dei businessmen, né per quanto poco tempo il dispositivo sarebbe stato effettivamente utilizzato solo come "telefono".

E ancora: i QRcode sono stati progettati per aiutare le fabbriche a tracciare le merci attraverso la linea di approvvigionamento, non per consentire a milioni di persone di identificare i prodotti durante la spesa, entrare nei cinema, prendere i biglietti dell’aereo o, addirittura, pagare il caffè.

Sembra, quindi, che ciò che guida l'utilizzo di una tecnologia riguardi poco l'intento originario dell’inventore e molto abbia a che fare con l'utilità e la praticità. Se un dispositivo ha le caratteristiche giuste e un numero sufficiente di utenti, la “cultura distribuita” della massa determinerà cosa farne, qualunque cosa avesse pensato l'inventore originario. I telefoni cellulari sono potenti dispositivi informatici distribuiti in numeri sorprendenti. Lo stesso Steve Jobs, lanciando il primo iPhone, si era prefissato di “re-inventare il telefono”, ma oggi a chi importa più che lo smartphone sia capace di fare e ricevere telefonate?

Cito tutto questo perché nel nostro settore tecnologico ( quello dei dispositivi di pagamento elettronico) stiamo vivendo, in questo momento, proprio lo stesso cambiamento. Sì, ancora i terminali di pagamento sono progettati per gestire i pagamenti con carta in modo sicuro e protetto e sono in grado di resistere a condizioni d’uso intense per lungo tempo, ma in un momento storico in cui il mondo dei pagamenti è in rapida evoluzione, questa potrebbe non essere più la loro caratteristica più importante.

Come i telefoni cellulari, un moderno terminale di pagamento è un piccolo, ma potente computer, a volte posto sul bancone, altre addirittura portatile. Ma a differenza di un telefono cellulare, un terminale di pagamento è anche:

  • un dispositivo informatico onnipresente in ogni negozio (se i terminali di pagamento fossero persone, sarebbero una delle 15 nazioni più grandi del pianeta!)
  • un dispositivo robusto e affidabile, per durare diversi anni
  • un dispositivo dal costo relativamente basso
  • un dispositivo con molte periferiche: una stampante, uno schermo a colori, una o più connessioni online, a volte una fotocamera o uno scanner.

Il grande salto di qualità per il terminale POS è stato fatto con Android. Fino a poco tempo, al fine di garantire la sicurezza, la maggior parte dei terminali era guidata da un software proprietario, rendendo molto difficile per gli sviluppatori non esperti, prendere in considerazione ogni possibile progetto. Android cambia tutto, democratizzando l'accesso al terminale. Certo, questo utilizzo deve essere controllato e gestito con molta attenzione, ma, nonostante alcune barriere molto rigide, c’è ancora un enorme spazio per l'innovazione. Secondo la rivista OS Today, oggi ci sono 5,9 milioni di sviluppatori Android: 5,9 milioni di menti brillanti che escogitano ogni giorno modi ingegnosi per far funzionare la tecnologia al meglio e per creare nuovi servizi ed esperienze. Persino Sir Clive Sinclair sarebbe stato entusiasta di entrare in questa competizione.

Ecco alcuni casi d'uso innovativi che i nostri partner in tutto il mondo hanno inventato negli ultimi mesi, utilizzando i nostri dispositivi POS. Sono tutti progetti molto lontani alla semplice accettazione di un pagamento elettronico:

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  • in Australia, i terminali di pagamento vengono utilizzati per la gestione dei test Covid. I dispositivi hanno la funzione di tracciare il paziente, scansionare un codice, stampare un'etichetta per assicurarsi che i giusti risultati del test siano collegati a quel paziente correttamente e trasmettere tutti i dati al server dell'ospedale. Questo avrebbe potuto essere fatto con un telefono cellulare, una stampante e altri dispositivi, ma i terminali “all-in-one” sono risultati economici, robusti e facili da trasportare e usare. E sono anche facili da integrare.
  • In Kenya, i terminali di pagamento vengono utilizzati per consentire ai negozianti dei villaggi più remoti di fornire servizi bancari reali alla popolazione locale. Equity Bank consente al negoziante di diventare egli stesso un agente della banca, dotandolo di un terminale con cui gestire depositi e pagamenti, portando inclusione finanziaria ai cittadini più poveri e lontani.
  • Finca, operativa in sei paesi dell'Africa, utilizza i terminali per fornire servizi di microfinanza a coloro che non sono bancarizzati, rendendo finalmente possibile il risparmio sicuro per tutti.
  • In Europa, molti operatori stanno iniziando a proporre a milioni di piccoli commercianti di diventare un canale di vendita per nuovi servizi a valore aggiunto: dalle lotterie e dai giochi, ai servizi di pagamento di multe o microtasse e alle rimesse. Una rete di terminali multifunzione diffusa risponde ad una domanda: perché creare una rete di filiali grandi e costose, quando posso potenzialmente averne milioni di piccole e con persone motivate?
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Quindi, ecco la sfida su cui ci giocheremo un pezzetto di futuro: ci sono quasi 100 milioni di terminali di pagamento nel mondo, tutti installati proprio al centro del luogo in cui si crea fiducia tra venditore e il suo cliente. Essi saranno sempre di più costituiti da potenti dispositivi Android costantemente connessi alla rete, robusti, sicuri e con piacevoli interfacce verso gli utenti: saranno utilizzati solo per fare pagamenti?  O diventeranno piuttosto dei perfetti compagni di lavoro per tutti i merchant, al centro di tutte le attività, siano esse di business o personali, che vorranno intraprendere sul punto vendita?

È un'enorme opportunità per tutti noi: facciamo sì che la tecnologia diventi un bene comune e aiutiamola ad entrare nella vita quotidiana di tutti. Cosa possiamo fare assieme per inventare nuovi casi d’uso?

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Ian Benn

Global Head of Strategy and Business Development at Ingenico

Ian Benn is Global Head of Strategy and Business Development at Ingenico. Previously, he has held a number of senior roles in the payments and technology industry including leading payments for FIS in EMEA and global marketing at Misys. He is also a qualified coach and mentor working with a number of start-up business leaders. Ian is a member of the Pennies Foundation Advisory board and author of books on outsourcing and successful proposal writing. Ian is a frequent industry speaker and blogger and is seldom short of an opinion.

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